Labyrinth, il gruppo di dialogo per giovani affetti da demenza, si riunisce regolarmente. Recentemente la responsabile del gruppo, Regina Fischlin, è stata contattata dal centro culturale Vögele, che le ha chiesto di raccogliere impressioni da parte delle persone affette da demenza sul tema dell’umorismo.

 

auguste: Come avete accolto la sfida all’interno del gruppo?

Eravamo molto felici di essere stati contattati. È bello che un istituto culturale voglia avere il parere di persone malate di demenza. Ciò dà la possibilità ai membri del gruppo di esprimersi nell’ambito di una mostra pubblica e di fornire la propria opinione. Dopo aver ricevuto la richiesta mi sono rivolta a loro in un primo momento per sapere come vivono il rapporto con l’umorismo. La prima risposta è stata davvero spontanea: «Non si può sempre essere seri.» Questa la frase giunta immediata da parte di uno dei partecipanti, che di solito fa fatica a trovare le parole giuste. In generale i membri del gruppo hanno trovato interessante il compito e in un attimo sono riusciti a mettere assieme le frasi necessarie.