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Uomo con demenza seduto su una panchina con sua moglie

Comunicato stampa del 14 settembre 2022 in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer (21 settembre)

Promozione, ricerca e finanziamento dei trattamenti non farmacologici

Attualmente in Svizzera vivono 150 000 persone affette da demenza. E ogni anno ci sono 32 200 nuovi casi. Poiché l’età è il maggiore fattore di rischio, questa tendenza continuerà anche in futuro: Si stima che nel 2050 in Svizzera vi saranno 315 400 persone affette dal morbo di Alzheimer o da un'altra forma di demenza. Per sostenerle e sgravare i familiari, bisogna promuovere e studiare trattamenti non farmacologici, che devono essere coperti dall’assicurazione di base per tutto il corso della malattia.

Sulla base dei dati demografici riguardanti il 2021, Alzheimer Svizzera calcola che attualmente nel nostro paese vi siano 150 000 donne e uomini affetti dalla malattia di Alzheimer o da un'altra forma di demenza. Nel 2050 saranno 315 400. L’Alzheimer e le altre forme di demenza si manifestano più frequentemente in età avanzata e le donne sono più colpite a causa della loro maggiore aspettativa di vita: la loro percentuale è del 66% circa. Anche le persone giovani, ancora in età lavorativa, possono ammalarsi, anche se molto meno frequentemente: i malati al di sotto dei 65 anni sono 7700 e cioè il 5% di tutti coloro affetti dall’Alzheimer o da un’altra forma di demenza.


Gli approcci non farmacologici promuovono la qualità di vita
Una diagnosi di demenza comporta una rottura radicale, sia per la persona affetta dalla malattia che per i suoi familiari. A causa della malattia che si sviluppa in modo progressivo, questi ultimi si ritrovano ad affrontare situazioni difficili e gravose: degli 11,8 miliardi di franchi annui generati dai compiti di assistenza e cura, 5,5 miliardi vanno a loro carico, per lo svolgimento di compiti non retribuiti. L’onere per i malati e per il loro ambiente familiare è enorme, soprattutto perché al momento non sono disponibili farmaci efficaci e quelli futuri non saranno adatti a tutti i pazienti.

Il ruolo svolto da trattamenti non medicamentosi quali la logopedia, la psicoterapia, l’arteterapia o la musicoterapia è quindi fondamentale. Questi approcci forniscono un importante contributo in favore di una maggiore autonomia e di una buona qualità di vita delle persone affette da demenza, cosa che, a sua volta, aiuta anche i loro familiari. Purtroppo i trattamenti non farmacologici rimangono fuori dalla portata di molte persone, che non possono permetterseli o ai quali non vengono prescritti.

Alzheimer Svizzera si batte affinché i trattamenti non farmacologici vadano a beneficio di tutti i pazienti affetti da demenza, affinché vengano pagati dall’assicurazione di base e affinché la loro efficacia sia finalmente dimostrata dalla ricerca scientifica. A questo fine, nel marzo 2022, Alzheimer Svizzera ha presentato una proposta per un programma nazionale di ricerca sugli interventi psicosociali.
 

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Maggiori informazioni:
Jacqueline Wettstein, direttrice Comunicazione
N. di tel. 058 058 80 41
jacqueline.wettstein(at)alz.ch

Alzheimer Svizzera
Gurtengasse 3
3011 Berna
www.alz.ch

è un’associazione senza scopo di lucro con più di 10’000 membri e circa 130’000 sostenitori. L’organizzazione è rappresentata da un punto di contatto in ogni Cantone. Da oltre 30 anni sostiene con professionalità le persone affette da demenza, i loro familiari e il personale addetto alle cure e all’assistenza.

Buono a sapersi

«Demenza» ha spesso un’accezione negativa nel linguaggio colloquiale e viene erroneamente collegata alla pazzia. Il termine è tuttavia utilizzato dall’OMS nel suo sistema di classificazione delle malattie a scopo diagnostico e raggruppa diverse malattie cerebrali che si manifestano con sintomi simili (tra cui perdita della memoria e dell’orientamento). La malattia di Alzheimer è la forma di demenza più comune. Altre forme sono, per esempio, la demenza vascolare, la demenza frontotemporale e la demenza a corpi di Lewy. Come sinonimo di demenza viene utilizzata anche l’espressione «disturbi neurocognitivi».