Per i malati l’ergoterapia è di grande aiuto poiché permette di continuare a svolgere le attività quotidiane. L’obiettivo è quello di onorare le capacità ancora presenti compensando così quelle mancanti. A questo fino si modificano le attività e l’ambiente. Tutto ciò migliora il grado di indipendenza e la qualità di vita delle persone affette. Gli ergoterapeuti lavorano presso il domicilio dei malati lavorando a stretto contatto con i familiari curanti e i professionisti dell’ambito sanitario. L’ergoterapia tocca tutti gli ambiti della vita domestica: igiene/abbigliamento, cucina/cibo, tempo libero, orientamento spaziale e/o temporale, ecc.

Soprattutto negli stadi iniziali della malattia la logopedia migliora le capacità comunicative in caso di afasia (perdita del linguaggio o della comprensione del linguaggio). Se nelle fasi avanzate della malattia si manifestano difficoltà di deglutizione, la logopedia può aiutare a facilitare l’assunzione di cibo.
 

Altri approcci con obiettivi terapeutici

Esistono numerose terapie che non appartengono alla medicina classica, ma che si basano su una formazione specializzata e su un approccio metodologico come la musicoterapia e l'arteterapia. Vengono offerte principalmente in strutture specializzate. Alleviano i disturbi comportamentali, promuovono i contatti sociali, mantengono l’indipendenza e aiutano le persone affette a prendere decisioni autodeterminate. Le terapie non farmacologiche migliorano il benessere e la qualità di vita. Esse possono tenersi singolarmente o in gruppo.

L’arteterapia utilizza espressioni artistiche come la pittura, la fabbricazione di oggetti, la danza o le attività creative con colori, forme o parole. Lo scopo è quello di promuovere la comunicazione e la consapevolezza di sé. L’arteterapia rafforza le funzioni cognitive, sensoriali e motorie della persona e allevia l’ansia associata alla demenza. Ha un effetto positivo sui disturbi comportamentali e aiuta i malati a comunicare i propri sentimenti.

La musicoterapia lavora con diverse forme di musica. Elementi come suoni, ritmi, voci, strumenti musicali o persino il silenzio possono favorire la comunicazione o aiutare a imparare una nuova canzone. La musica promuove i contatti sociali e arriva anche a quelle persone che faticano a comunicare verbalmente. La musicoterapia aiuta i malati di demenza che non sono più in grado di usare le parole per esprimere i propri sentimenti a trovare un altro modo per dar sfogo a sensazioni e paure. 

Il Programma Montessori per la demenza è un metodo per persone affette da demenza a uno stadio avanzato. L’obiettivo è quello di offrire loro un’ampia scelta di attività, di incoraggiarle a partecipare e di concentrarsi sulle abilità che ancora possiedono. Il terapeuta accompagna la persona, crea un ambiente stimolante e sceglie le attività che suscitano il suo interesse, la incoraggiano a partecipare alla vita della comunità e promuovono così la sua autonomia. L’importante è creare un ambiente improntato sul rispetto reciproco.  

Buono a sapersi: prima si avviano le terapie non farmacologiche, meglio funzionano.